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CERTOSA SAN LORENZO DI PADULA-SALERNO:


CERTOSA SAN LORENZO DI PADULA-SALERNO

shadow Certosa San Lorenzo di Padula-Salerno

Certosa San Lorenzo di Padula-Salerno

Padula  è un comune italiano di 5.558 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Primi insediamenti umani vi si siano stabiliti intorno al XII secolo a.C. l'antica Padula.
È solo nel VI secolo a.C. che si iniziò a popolare la zona dove sorge l'attuale Padula: in località Valle Pupina sono stati ritrovati bellissimi corredi tombali, formati da vasellame in bronzo e ceramiche di chiaro stampo greco, attualmente esposti nel museo archeologico, presso la Certosa di Padula.

Occupata dai Lucani prima, dai Romani poi, la città non ebbe vita facile: schieratasi con Pirro e con Annibale, dovette subire le ripercussioni derivanti da queste infelici scelte. Riuscì a risollevarsi grazie all'impulso ricevuto dalla costruzione della Regio-Capuam (la via Popilia-Annia, che insieme alla via Appia e alla via Traiana, fungeva da rete stradale per tutto il Sud Italia) che la collegava alle più centrali Paestum e Velia, tanto che nell'89 a.C. diventa Municipio Romano.

Il 27 ottobre del 1839, lo straripamento del torrente Fabbricato distrugge due terzi del territorio di Padula, oltre a sommergere la Certosa.

Nel Novecento, la casa certosina, ormai abbandonata da circa un secolo, diviene campo di concentramento per disertori e prigionieri,tra il 1915 e il 1921, e un campo di lavoro inglese tra il 1943 e il 1945.
Il tessuto economico-civile uscì distrutto dalla seconda guerra mondiale, tanto che iniziò una seconda ondata migratoria, diretta verso il Nord Italia, il Centro Europa e l'America Latina.

Tra gli anni cinquanta e '60 Padula fu poi sconvolta dallo sviluppo urbanistico: si resero necessarie la costruzione di infrastrutture quali l'apparato fognario, la scuola elementare, la strada provinciale che collega la parte bassa del paese al centro storico.

Padule situata nel Vallo di Diano, è famosa per la Certosa di San Lorenzo.
La certosa fu fondata da Tommaso Sanseverino conte di Marsico nel 1306 sul sito di un esistente cenobio. La sua struttura richiama l'immagine della graticola sulla quale il santo fu bruciato vivo. La storia dell'edificio copre un periodo di circa 450 anni.

La parte principale della Certosa è in stile Barocco ed occupa una superficie di 51.500 m² sulla quale sono edificate oltre 320 stanze. Il monastero ha il più grande chiostro del mondo (circa 12.000 m²) ed è contornato da 84 colonne. Una grande scala a chiocciola, in marmo bianco, porta alla grande biblioteca del convento.

Secondo la regola certosina che predica il lavoro e la contemplazione, nella Certosa esistono posti diversi per la loro attuazione: il tranquillo chiostro, la biblioteca con il pavimento ricoperto da mattonelle in ceramica di Vietri sul Mare, la Cappella decorata con preziosi marmi, la grande cucina dove, la leggenda narra, fu preparata una frittata di 1.000 uova per Carlo V, le grandi cantine con le enormi botti, le lavanderie ed i campi limitrofi dove venivano coltivati i frutti della terra per il sostentamento dei monaci oltre che per la commercializzazione con l'esterno. I monaci producevano vino, olio di oliva, frutta ed ortaggi.

Oggi la Certosa ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale, che raccoglie una collezione di reperti provenienti dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e di Padula. Questo museo copre un periodo che va dalla preistoria all'età ellenistica.

fonte:wiki


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